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7 ottime ragioni per non costruire in legno

Ti esporrò, le "7 ottime ragioni per non costruire in legno" progettando invece degli edifici dall'alto impatto ambientale e scarsi criteri di progettazione.

In questo articolo ti esporrò, con sufficiente ironia, le “7 ottime ragioni per non costruire in legno”.

Così facendo sarai in grado di progettare invece degli edifici dall’alto impatto ambientale, con scarsi criteri di sostenibilità ed ecocompatibilità.



Questi 7 “problemi” nel realizzare edifici in legno, ovviamente da leggere come punti di forza.

Sono stati esposti dal professore ed architetto Alex de Rijke lo scorso 25 Marzo 2019 nel giorno dell’inaugurazione dei Wood Awards 2019 al Building Centre di Londra.

L’intera carriera dell’Architetto de Rijke è contraddistinta dalla tenace presenza del legno come materiale da costruzione.

 
Per quanto possibile cercherò di mantenere la fluidità discorsiva dell’autore, provando a mantenere inalterato il tocco personale del pensiero e dell’interpretazione fornita, e basata su dati nettamente reali.

Le 7 ragioni di Alex de Rijke

177114744 orig | Andrea Ursini

“Da quando ho costruito la casa di mia madre interamente in compensato nel ’95, e poi dRMM costruendo i primi edifici pubblici in CLT nel Regno Unito dal 2006 in poi, e ora la mostra Building Center che segna i 24 anni di progetti in legno di dRMM, mi sembra di essere un avvocato per l’architettura del legno….


Bene, ogni materiale ha i suoi vantaggi.


Ma invece di esaltare le virtù del legno, che sarebbe prevedibile e noioso, dovrei invece metterlo in prospettiva spiegando che il legno è il male per:…”

1- Il legno è un materiale inadatto se stai cercando di inquinare il pianeta.

Probabilmente è la scelta peggiore che potresti fare come architetto, ingegnere o designer.


Se stai cercando di rilasciare in modo permanente ancora più carbonio nello strato di ozono, scegli un altro materiale e quindi promuovine la produzione. Il legno è senza speranza nel produrre tossine e carbonio.”


Questo è dimostrato dal fatto che un metro cubo di legno conserva ed imprigiona al suo interno una quantità di CO2  pari ad uno stoccaggio di una tonnellata!


Per avere un confronto con qualcosa di più tangibile, è la stessa quantità di anidride carbonica prodotta da un’automobile che percorre ben 180.000km! (fonte: Promolegno


Ciò sta ad indicare un bilancio del tutto positivo all’interno del ciclo di vita del legno.

Ogni lavorazione compiuta sul legno, inoltre, non va a sovvertire i benefici naturali che possiede, ed è un dato facilmente confrontabile con il calcestruzzo e l’acciaio:

blog | Andrea Ursini

2. Il legno è l’ultima risorsa per coloro che desiderano impiegare un materiale pesante.

“Se desideri ulteriori sovraccarichi strutturali, dovrai cercare un qualsiasi altro materiale. I suoi rivali sono molto più pesanti: il legno è irrimediabilmente leggero, soprattutto data la sua elevata resistenza. Scegli un altro materiale se hai bisogno di fondazioni più grandi e vuoi impiegare più macchinari e persone che sollevano sul posto.”


Beh qui c’è ben poco da aggiungere.


E’ conoscenza comune che un blocchetto di legno pesi nettamente meno di uno della stessa dimensione ma di calcestruzzo o di acciaio.


Questo è dovuto al fatto che il legno, mediamente, pesa circa 500kg al metro cubo, contro i ben 2500kg del cemento armato ed i tondi 8000 dell’acciaio strutturale.


Va considerato però che la resistenza del legno è inferiore solo a quella dell’acciaio, ma se messa in relazione al proprio peso, il legno raggiunge le stesse identiche prestazioni (se non, in alcuni casi, superarle).

confronto peso legno | Andrea Ursini

Tutto questo ragionamento in cosa si traduce?


Molto semplicemente che, a parità di efficienza strutturale, costruire in legno implica un dispendio molto minore di risorse.


Questo si traduce in un minor quantitativo di operai e macchinari impiegati molto meno onerosi nelle fasi di cantiere….tradotto: un minor costo delle operazioni di posa in opera e ridotto periodo di cantiere.

3. Costruire in legno ingegnerizzato non è all’altezza dei lenti processi di costruzione dell’industria edile.

“La precisione prodotta fuori sede è davvero nemica dei ritardi sul sito, quindi se hai bisogno di costruire il ritmo di una lumaca con inevitabili ritardi e conseguenti controversie, evita il legno a tutti i costi.”


Che brutta parola…”ingegnerizzato”….


Sembra una parolaccia…ma in realtà è un termine che indica un prodotto, derivato dal legno in questo caso, che ha rivoluzionato realmente l’intero settore dell’edilizia.


Un esempio? 


I cosiddetti pannelli Xlam o Cross Laminated Timber (CLT) e in legno lamellare.


Questi tipi di materiali innovativi, infatti, hanno l’enorme vantaggio, rispetto al calcestruzzo ed alla muratura tradizionale, di essere impiegati con un sistema costruttivo a secco


Così facendo non c’è praticamente bisogno di giunti in malta o cemento. Il tutto si basa infatti su sistemi di connessione semplici a tutto legno e/o tramite piastre, viti o bulloni in acciaio.


Da questo sistema ne deriva un’elevatissima velocità di messa in opera delle strutture. Ne consegue un’importante riduzione dei tempi, arrivando ad una riduzione complessiva media, rispetto ad una tradizionale struttura in cemento armato, di circa il 40-50%. 


Il tutto si traduce in enormi risparmi sulla manodopera, sugli oneri finanziari e sulle gestioni di impresa.


Altro fattore di notevole importanza è che un edificio realizzato in legno, rispetto ad uno in c.a. o muratura tradizionale, possiete tempi e costi di realizzazione certi.


Questo perchè tutto deve essere studiato nei minimi dettagli, già in fase di progettazione, a partire da ogni connessione, passando ai pacchetti isolanti e all’impiantistica. 


In questa fase la progettazione con software avanzati entra in gamba tesa sulla progettazione tradizionale.


Vengono sempre più spesso sfruttati i migliori programmi di disegno e modellazione 3D, oltre a programmi di tipo BIM (Building Information Modelling).


2Q== | Andrea Ursini

4. Il legno utilizzato per costruire è notoriamente puzzolente.

“La sua naturale tendenza a emanare aromi naturali può infastidire coloro che preferiscono l’odore umido e stucchevole della lavorazione bagnata combinata con polvere e adesivi chimici.

Questo vale per la costruzione iniziale e per le successive modifiche. Il legno viene prontamente modificato e non condivide i vantaggi dei suoi rivali di essere inflessibile al cambiamento. Se è necessario ritagliare un’altra finestra in un secondo momento, devi essere molto preparato per l’aria fresca e piacevole.”


Considerando che il legno è un materiale totalmente naturale, è facile immaginere che esso sia privo di qualsiasi sostanza nociva. 


Al contrario di tanti altri materiali artificiali che hanno la caratteristica di emettere una quantita di “aromi” maleodoranti ed inquinanti, tra i quali la formaldeide, il legno è totalmente sicuro.


Essendo, poi, quella in legno una struttura totalmente a secco, con giunzioni ed incastri, ogni elemento è potenzialmente sostituibile e modificabile.

5. Il legno da costruzione non ha bisogno di essere coperto internamente.

“…e quindi questa è una cattiva notizia per gli edifici progettati per incorporare molti strati e molte operazioni successive, ognuna delle quali necessita di un coordinamento delle attività e del controllo di qualità.

Ci sono molti meno meno professionisti che si incolpano l’un l’altro, il che può rendere meno redditizio il contenzioso contrattuale. Il legno è anche estremamente scarso nell’offrire superfici intrinsecamente fredde e poco attraenti al tatto. Questo è un netto svantaggio per stuccatori, pittori e finitori.”


Un legno lasciato a vista, in un ambiente adeguatamente progettato, ha un fascino senza paragoni. Già dalla fase di rendering se ne deduce il fascino estetico.


Ha la caratteristica peculiare di essere un materiale organico, vivo, caldo e soprattutto piacevole al tatto. 


Trasmette inoltre benessere e comfort visivo agli occupanti, e per queste caratteristiche, oltre alle proprietà organolettiche, è altamente consigliabile non coprirlo.

2Q== | Andrea Ursini

6. Costruire in legno non favorisce lo stress.

“Se il tuo edificio ha la necessità di far aumentare la frequenza cardiaca dei suoi occupanti e ridurre l’efficacia del nervo vegus, che protegge il cuore dagli attacchi cardiaci, scegli un’alternativa al legno.


Gli studi di ricerca austriaci “Scuole senza stress” condotti da Holzcluster Steiermark e dai partner di Cluster documentano quanto altri materiali siano migliori nel provocare o indurre problemi respiratori e allergenici. Quindi, se hai bisogno di un materiale da costruzione non salutare, non usare il legno.”


Essendo un materiale naturale, il legno non produce assolutamente i cosiddetti VOC (Volatil Organic Compound), conosciuti in Italia come composti organici volatili (COV). Vuol dire che non è in grado di produrre quelle famiglie di gas nocivi per la salute umana.


Molti dei materiali artificiali impiegati in edilizia producono questa tipologia di molecole, tra cui la formaldeide. Quest’ultima è molto pericolosa ed è in grado di causare negli occupanti quella che è stata definita SBS (Sick Building Syndrome) ossia Sindrome dell’edificio malato.


Queste patologie sono causate prettamente dalle caratteristiche di inquinamento interno che, dopo una elevata e prolungata esposizione nel tempo, possono causare danni permanenti alle vie respiratorie, allergie, stress ed anche depressione.


Caratteristica indispensabile per garantire una corretta qualità degli ambienti interni è l’umidità, ed il legno a tal proposito è in grado di regolarla in maniera del tutto naturale essendo un materiale traspirante e dalle buone doti di isolamento termico.

7. Il legno è l’ultimo da considerare se si cerca una risorsa limitata.

“Se il tuo progetto deve essere realizzato con materiali limitati, fabbricati laboriosamente con le conseguenze degli effetti collaterali, invece che coltivati in modo naturale, guarda altrove. Il legno non può mai eguagliarlo.”


Sfatiamo il mito una volta per tutte: IL LEGNO E’ UNA RISORSA RINNOVABILE! 
Dobbiamo considerare, ad esempio, che ad oggi, in Europa, si usa MENO di 1/3 della quantità di legno che cresce annualmente.


“Le foreste europee sono così vaste che, se suddividessimo la loro superficie globale per ogni cittadino europeo, ad ognuno spetterebbe una porzione pari a due campi da calcio e mezzo.

Oltre 1 miliardo di ettari di foresta si estendono attraverso 44 paesi e la loro superficie continua a crescere di 510.000 ettari l’anno. Attualmente nelle foreste europee ci sono 20 miliardi di metri cubi di legno e solo il 64% del loro incremento annuale viene tagliato. Gli oltre 645 milioni di metri cubi di legno che ricrescono ogni anno nelle foreste europee ci permettono di dire che il legno, in Europa, può essere considerato una risorsa inesauribile.”
(fonte: Promolegno)


Ad ulteriore prova della rinnovabilità del materiale, esistono certificazioni di qualità non solo relative alla materia ultima, ma anche del suo ciclo di produzione dalla coltivazione, al taglio ed estrazione, fino alla lavorazione, come ad esempio la FSC o PEFC. 


Queste certificazioni infatti obbligano al rispetto di elevati standard di qualità, ma soprattutto mirano al garantire ed assicurare una ripiantumazione di alberi sempre maggiore rispetto a quanti ne vengono tagliati.


Per questi motivi, e non per fantasia, il legno può considerarsi una risorsa totalmente inesauribile (a meno che il pianeta non bruci completamente a causa dei cataclismi e degli scempi ambientali che l’essere umano sta generando in questi ultimi anni!!! )


9k= | Andrea Ursini

In conclusione…

Come si è avuto modo di leggere e contemplare, i concetti esposti dal professor Alex de Rijke sono totalmente intrise di ironia, ed i suoi allarmismi o moniti non mirano affatto alla demonizzazione di chi vuole costruire in legno, anzi!


Mira, invitando tutti, dai progettisti agli occupanti, a far riflettere anche il più agnostico dei consumisti a credere in un futuro, meno materialista, più salubre, più saggio, e soprattutto più naturale, come il legno.


Il suo obiettivo principale è quello di far capire come la tecnologia, correttamente abbinata alla natura, può portarci ad un futuro migliore. 


Il miglioramento dei processi produttivi, la digitalizzazione di alcuni processi di progettazione, il miglior controllo della filiera produttiva, non può far altro che migliorare la nostra qualità di vita. Solamente se il tutto viene utilizzato nel modo corretto.


Spero che quest’articolo ti sia piaciuto. Nel caso, condividilo pure senza problemi.


Un saluto,

Andrea.


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