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Edificio in legno: il compensato diventa (im)portante

Un esempio di innovazione: si chiama "Accupoli" ed è un centro polifunzionale, nonchè primo edificio italiano realizzato in legno compensato.

Accupoli, il primo edificio in legno compensato realizzato in Italia

Sono passati ormai più di tre anni da quel dannato 24 Agosto 2016, quando un terremoto spaventoso di magnitudo 6.0 devastò il centro Italia. Uno dei paesi più gravemente colpiti fu Accumoli, in provincia di Rieti, tristemente nota per aver perso 241 cittadini e quasi la totalità del suo centro abitato. Lo scorso 27 Maggio 2019 però è stato innaugurato il primo edificio in legno compensato.

E’ un vero e proprio esempio di rinascita ed innovazione: si chiama “Accupoli” ed è un centro polifunzionale, nonché primo edificio italiano realizzato interamente in legno compensato portante.

Questo edificio è frutto di un’iniziativa dettata dal sentimento e dalla voglia aiutare la cittadina di Accumoli, fortemente colpita e bisognosa di interventi volti alla rinascita del proprio edificato e alla ri-coesione del tessuto sociale.

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Una riposta a questo stato di emergenza è stata fornita dall’associazione Housing in Emergency for Life and People (H.E.L.P. 6.5 ) nata all’interno dell’Ateneo del Politecnico di Torino dall’idea di Lorena Alessio, architetto e ricercatrice, e dal gruppo di  alunni ed ex studenti del “Poli” come Francesca Turnaturi, Carola Novara, Matteo Goffi e Chiara Mezzasalma.


Il progetto costituito è il risultato di una collaborazione sinergica tra l’architetto Lorena Alessio ed il professor Hiroto Kobayashi del Kobayashi Maki Design Workshop (KMDW) di Tokyo.

Il Concept

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Sotto l’aspetto architettonico, l’edificio polifunzionale Accupoli non poteva altro che richiamare il concetto di tradizione che riempie quei luoghi: la forma infatti richiama la classica “casetta” montana con tetto a capanna.

Una forma geometrica che riporta inconsciamente al concentto di rifugio, posto sicuro. L’edificio è costituito da due volumi, identici per forma ma non per dimensione, uniti longitudinalmente a formare un unico organismo edilizio funzionale.

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Un sistema produttivo innovativo ed antisismico

Essendo un edificio polifunzionale, il concetto che ruota attorno alla sua definizione è quello di flessibilità.

Accupoli infatti dovrà ospitare tutte quelle attività di aggregazione e di ritrovo, costituendo un luogo sociale di riferimento per lo stare insieme, per ospitare eventi, manifestazioni o concerti, eventuali sagre, insomma dovrà essere un luogo di condivisione, di parole ed idee.

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Il concetto di flessibilità permea da ogni poro di questo organismo edilizio, a partire dal sistema modulare di realizzazione, costituito da una serie di elementi tagliati e sagomati con tecnologia CNC.

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La flessibilità è presente anche nel materiale costituente la struttura portante, ossia un multistrato di okumè. Questi elementi vanno a definire un sistema globale di montaggio a secco di componenti modulari ricavati da un processo di prefabbricazione in stabilimento.


Ogni pezzo realizzato in compensato è stato progettato singolarmente, facendo riferimento alla tecnologia di partenza presente nella Veneer House dell’architetto Kobayashi (immagine seguente), adattando e perfezionando la prefabricazione in base alla legislazione italiana.

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Tutti gli elementi sono studiati attentamente, andando a tagliare il compensato lungo precisi assi di intersezione, concedendo così in fase di posa in opera una perfetta e semplice giunzione dei componenti.


Ogni singola parte infatti è ideata in maniera da essere assemblata in cantiere nella maniera più facile e veloce, come un vero puzzle che va a costituire una struttura molto leggera.

Avendo quindi una ridotta massa ed inerzia, insieme alle prestazioni del materiale, la struttura ha elevate prestazioni in caso di sollecitazione sismica.

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Generando una struttura modulare è possibile ridurre al minimo l’uso di strumenti durante il processo costruttivo.

Sfruttando modalità di giunzione a secco che non richiedono chiodi, impiegando tecniche derivanti dalla tradizione edile giapponese, ed ridurre al minimo le tempistiche di cantiere per la posa in opera.

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Edificio in legno di Okumè e non solo

Per chi non lo sapesse, l’okumè è un tipo di legno appartenente alla categoria dei moganoidi, e si contraddistingue per le straordinarie caratteristiche di durabilità.

E’ considerato il più idrorepellente nell’intera categoria dei legnami ed è inattaccabile da muffe e tarli.

E’ un legno ideale per l’impiego in ambienti esterni, con grande escursione termica o a contatto diretto con l’acqua meteorica.

Questo legno inoltre è contraddistinto da una densità media, attribuendo così notevoli caratteristiche meccaniche ma anche termodinamiche, presentando infatti notevoli proprietà di isolamento termico.


Nonostante queste singolari caratteristiche, il compensato di okumè risulta avere un costo molto contenuto. Il motivo è legato soprattutto al fatto che è un legno che cresce in abbondanza dalle zone dell’Africa Equatoriale, quindi facilmente reperibile.

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La struttura portante in legno poggia su travi di fondazione in cemento armato. Quest’ultime rialzano il piano di posa del solaio di calpestio a circa 1 metro al di sopra del terreno.

In questo modo è possibile proteggere la struttura dall’umidità di risalita proveniente dal suolo, scongiurando eventuali patologie di degrado del legno.

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E per la copertura dalle intemperie?

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L’edificio qui  presenta due importanti differenze: le due coperture a capanna adiacenti differiscono a livello materico per la resa estetica dell’involucro.


Il volume più grande, adibito ad auditorium, è sormontato da una copertura opaca. Questa è costituita da una lamiera metallica che non permette alla luce di trapelare all’interno.

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La parte semi-trasparente, al di sopra dell’atrio e dei serivizi, invece è realizzata in policarbonato alveolare.

L’obiettivo è quello di far filtrare la luce naturale nelle ore diurne. Di notte, invece, l’intero edificio si trasforma in lanterna, rendendolo ben visibile anche da lontano.

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Conclusione su questo particolare edificio in legno

Spero che quest’articolo ti sia piaciuto. Ho cercato di riportarti un grande esempio di come un materiale semplice e “povero” come il compensato possa trasformarsi in qualcosa di grandioso.

La cosa che amo di più di questo progetto è la minuziosa cura dei dettagli, oltre all’incredibile lavoro di progettazione e taglio di ogni particolare.

Davvero un grande esempio di alta ingegneria!

Fammi sapere qui sotto cosa ne pensi.

A presto, Andrea.

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