Nell’Aquila post-sisma la nuova scuola di Gignano ha la firma di Franciosini: “è ispirata al tessuto urbano, fatto di slarghi, piazze e stradine”.
E’ totalmente immersa nel verde, sorvegliata dal maestoso del Gran Sasso.
E’ costituita da una spazialità fortemente dinamica e variegata proprio come quei luoghi, costituiti da piccole stradine, vicoli che conducono a slarghi e piazzette.
Questi saranno i canoni principali della nuova scuola post-sisma che verrà edificata in località Gignano, a firma di Luigi Franciosini. Andreanno a sostituire le scuole d’infanzia ed elementari di Torretta, Sant’Elia e Gignano, gravemente colpite dal sisma del 6 aprile 2009.
E’ stato proprio l’architetto romano ad aggiudicarsi il concorso internazionale di progettazione proposto dal comune de l’Aquila sulla piattaforma Concorrimi dell’Ordine degli Architetti di Milano.
Il team vincitore della gara è costituito da una folta schiera di professionisti. Andranno tutti a1d affiancare l’architetto Franciosini, professore della facoltà di Architettura dell’Università di Roma Tre.
Il team sarà composto da: Roberto Salucci, Raffaele Vincenzo Graziano, Sofia Franciosini, Fabrizio Finucci, Marta Faienza, Antonio De Paolis, Alessandro Vittorio Bergami, Adolfo Francesco Lucio Baratta, Laura Calcagnini, Cristina Casadei, Lucila Castaneda Aller.

L’architettura rurale e la forma del suolo saranno il vero riferimento architettonico della scuola dopo il sisma
Essendo luoghi dove l’antropizzazione lentamente si fonde con la natura severa abruzzese, i canoni agro-pastorali ed i caratteri della cultura della materia permeano da ogni poro.
Sono stati proprio questi i canoni architettonici ad ispirare l’architetto per realizzare questa scuola post-sisma.
I muri saranno a secco, alternando terrazzamenti a recinti, definiti proprio come quelle architetture rurali: “mimetiche, sobrie e razionali, acquattate e rarefatte nella dimensione solenne e severa del territorio montano”, come espresso nella relazione con la quale i progettisti definiscono il loro processo ideativo.

Inoltre, sarà la conformazione del suolo a dominare sulla forma architettonica.
La topografia, le pendenze, gli orientamenti visuali ed eliotermici, oltre alle caratteristi di accessibilità saranno gestiti attraverso puntuali operazioni di modellazione del suolo che non ne stravolgeranno i canoni naturali.
La coesione sociale avverrà attraverso spazi aperti
Oltre all’attività scolastica, il complesso sarà destinato a luogo pubblico per la comunità prevedendo un’ampia piazza costituita da rampe e cordonate. Sarà proprio questo sistema di spazi aperti a caratterizzare l’intero progetto, adoperando questa soluzione tecnica come trama di collegamento per le diverse attività che si svolgeranno nel complesso: la scuola materna, la scuola elementare, i servizi collettivi, la mensa e la palestra.

Gli interni sono ideati come i borghi abruzzesi
“L’atrio – come descrivono i progettisti – rappresenta il luogo d’origine di una lunga e articolata esperienza spaziale che, una volta attraversata la soglia, scorre tra strade , piazze, slarghi e giardini della scuola”.

L’apprendimento e la stimolazione delle esperienze formative individuali, di coppia o di gruppo e, più in generale, della comunità che usufruirà del plesso saranno favorite anche dall’articolazione degli spazi interni.
Grazie alla sapiente mano dei progettisti, nella conformazione planimetrica ed architettonica organica verranno fusi insieme due distinti modelli organizzativi. Da una parte il modello basato sul sistema ad aula con giardino; dall’altra il cosiddetto modello dei cluster.

“Con l’obiettivo di rimuovere rigidezze e separazioni – dichiarano ancora i progettisti – le due impostazioni si collegano, accostandosi l’un l’altra, integrandosi in un unico sistema articolato, aperto, dinamico, vivace, assimilabile spazialmente ad un tessuto urbano, fatto di slarghi, piazze, strade, giardini e stanze.
Una concezione in cui luoghi e spazi convergono in un virtuale luogo centrale: la promenade architecturale che si estende lungo la direttrice maggiore.
Da questa si diramano diverticoli e appendici, visualmente e fisicamente connessi l’un l’altro. Così le diverse attività (individuali e di gruppo) possono, in una condizione spaziale dinamica e fortemente differenziata, assicurare la pluralità dei momenti d’apprendimento della scuola”.

In conclusione
Questo progetto, a mio modesto parere, presenta tutti gli 8 segreti degli architetti di successo e per questo motivo ho deciso di raccontarvelo.
Nel lavoro di questa splendida squadra ritrovo gli stessi principi che adotto anche io nei miei lavori: cura del dettaglio, story telling e attenzione ai materiali. Insomma….Mi piace!
Per qualsiasi informazione o chiarimento, non esitare a contattarmi, attraverso i miei social qui in basso, oppure qui.
A presto!
Andrea